Alcune storie che ascoltiamo nel corso della nostra vita possono lasciarci un segno, altre riescono addirittura a farci prendere alcune strade diverse da quelle che avresti percorso se non le avessi ascoltate.
Oggi sono qui a scrivere una storia che purtroppo in Italia continua a ripetersi.
Storie di incidenti gravi con richieste di aiuto non corrette che hanno peggiorato di molto la situazione; in alcuni casi sono state la causa determinante per l’esito infausto di un soccorso finito male.
Un bambino si ostruisce, non respira e chi è intorno chiede aiuto.
Ci troviamo in un grande centro commerciale e la direzione, a seguito di questo grave incidente avvenuto in un bar lancia un appello.
Questo appello -purtroppo- è sempre lo stesso: “se c’è un medico per favore si rechi al bar per una urgenza”.
Il bambino peggiora e nessun medico arriva subito, forse non ci sono o forse sono pochi e lontani, forse nel caos… non sente. Ecco che il bambino che poteva essere aiutato da un infermiere professionale di 118, di un Pronto Soccorso, da un bagnino che ogni estate rianima e salva una vita, da una mamma che pochi mesi prima è diventata operatore non sanitario di P-BLSD non vengono messi nelle condizioni di intervenire.
Di fatto… nessuno li ha chiamati.
Non vengono allertati per aiutare questo bambino che potrebbe essere salvato da un “semplice” operatore di BLSD.
Un allenatore sportivo, un poliziotto o chiunque abbia fatto un corso di 5 ore e che sia abilitato alle manovre di disostruzione e rianimazione. Ancora oggi non si riesce a fare una CHIAMATA DIVERSA, una chiamata che potrebbe davvero fare la differenza.
Questo dimostra che ancora oggi nel nostro paese manca quella cultura di base che riconosce il VALORE immenso che hanno tutti coloro i quali si sono prodigati per imparare, per passione o per necessità come salvare una vita. Quindi il mio auspicio, il mio sogno è quello che venga diffuso -se mai dovesse rendersi necessario- un annuncio diverso, inclusivo e che di certo potrebbe avere molte più possibilità di risposta nei tempi giusti.
Ricordo sempre nei corsi che quello che serve nei posti di lavoro, ovunque quando ci troviamo di fronte ad un bambino, una persona che ha bisogno di una rianimazione , è l’intervento preferibilmente entro 2 minuti (piastre attaccate e massaggio in corso) perché dopo 4 minuti iniziano i danni irreversibili.
E quel bambino – se non si interviene in 2 minuti -non avrà più una vita come prima, a patto che si salvi.
Basterebbe una semplice direttiva sulle modalità di chiamata di intervento, e tutto potrebbe avere un lieto fine. Quello che da sempre spero di vedere applicato quando invece continuo a sentire storie con un finale che nessuno vorrebbe mai ascoltare.
E se prossima volta che accade che servirà un intervento di questo tipo, con manovre che salvano la vita, sentiremo chiamare un Operatore BLSD-PBLSD allora vorrà dire che il sogno… è diventato realtà e sono certo che le possibilità aumenteranno di parecchio.