Fin da piccolo mio padre mi rimproverava sempre duramente ( e con lui anche i nonni) se mentre mangiavo…parlavo. Non comprendevo tanta rigidità nei confronti di noi piccoli.
Scene Felliniane di bambini che corrono con la nonna che li insegue con la forchetta con il wurstel e due patatine infilate, bambini che mangiano mentre giocano alla “play”, viaggi in autostrada verso la montagna a 800 km da casa con 4 bambini nell’ultima fila del minivan che mangiano panini al prosciutto mentre cantano e ridono.
Queste sono solo alcune delle scene di terrore che spesso siamo costretti a vedere o a sentirci raccontare.
Sono scene di vita vissuta, che espongono i bambini indifesi a rischi..inutili.
E’ scientificamente provato che l’ostruzione di certo ha maggiori probabilità di avvenire quando chi mangia è DISTRATTO , e compie due atti insieme:
– mangia e ride
– mangia e corre
– mangia e gioca
– mangia e canta
– mangia e parla
insomma se mentre mastichiamo qualcosa siamo intenti a fare qualcos’altro, siamo più esposti ad avere un problema in tal senso.
Quindi avere e far rispettare certe regole ai bambini in casa o al ristorante, non vuol dire essere eccessivamente rigidi, ma riuscire a tutelare la vita mettendo in pratica le semplici precauzioni che fanno parte della PREVENZIONE PRIMARIA, che molto spesso vengono dimenticate.
Regole del bon ton, che riescono a proteggere al meglio la vita e che vengono da lontano. Infatti molti anni fa , quando non esistevano molti ospedali, non c’era il medico e il servizio 118 pronti ad intervenire, e la vita veniva protetta anche con delle regole ancestrali che aiutavano a …non morire.
E quindi possiamo concludere dicendo che ricordare sempre al bambino che mangia che “ quando si mangia non si parla, non si ride, si sta seduti composti a tavola e non si fa altro” , può solo essere un atto di amore verso chi da solo spesso non è in grado di proteggersi.
La responsabilità in capo all’adulto non è così banale…se vogliamo.