Ecco alcune cosa che non puoi non sapere se devi proteggere davvero tuo figlio.
Quando anni fa scoprirono che la manovra di Heimlich praticata alla persona divenuta incosciente per una ostruzione era inutile e dannosa, tutto iniziò a prendere una piega diversa.
Come mai?
Andiamo con calma e vediamo di capire cosa è davvero successo, e cosa ha permesso il cambiamento… in meglio.
Prima del 2005 se un bambino soffocava per una caramella le linee guida prevedevano che nel caso in cui le manovre non avessero dato l’effetto sperato e desiderato, e il bimbo diventasse incosciente, bisognava mettersi a cavalcioni sulla vittima incosciente e sdraiata in terra, e comprimere dal basso vero l’alto per produrre una pressione che avrebbe dovuto smuovere il corpo estraneo e farlo uscire dalla bocca.
Quindi non si faceva la rianimazione ma si iniziava, ponendosi a cavalcioni, a praticare al bimbo incosciente questa manovra.
Purtroppo si rivelò non solo inutile ma anche dannosa, e fu cancellata.
Infatti dalle linee guida che sono state emanate nel 2010 non ve ne è più traccia. Come mai?
I bambini non si salvavano perché ancora allora si era -in maniera erronea- concentrati sulla ostruzione, mentre poi si scoprirà che nel momento in cui un bambino si ostruisce e perde conoscenza… da quel momento si tratta come un arresto cardiaco.
Infatti -e su questo nel board internazionale erano tutti d’accordo- il “tempo è cervello” e ogni minuto perso porta a un danno cerebrale del 10% irreversibile. Dopo 10 minuti il danno è del 100%.
Quindi si optò per iniziare subito la rianimazione fornendo così ossigeno prezioso, perché era ben chiaro che l’oggetto che ostruiva (la caramella in questo caso) aveva distratto tutti per troppo tempo. Il vero problema era il danno cerebrale che veniva portato dalla assenza di ossigeno.
E fu così che iniziando a dedicare attenzione alla rianimazione cardiopolmonare si cominciarono a vedere casi fortunatamente risolti e soprattutto si scoprì che la rianimazione cardiopolmonare riesce anche a spostare il corpo estraneo (il dito raramente ci riesce anzi di solito fa danni peggiori), e le ventilazioni permettevano anche il passaggio di aria di lato al corpo estraneo spostato dalla rianimazione.
È ovvio che a questo punto una cosa è certa: chi lavora con i bambini non può non conoscere anche le manovre di rianimazione perché se non fosse formato , in caso l’ostruzione non si risolvesse, potrebbe essere solo un testimone.
Come è ovvio che a questo punto la presenza di un defibrillatore con piastre pediatriche, con attenuatore o con piastre a riconoscimento automatico della vittima pediatrica… fanno la differenza.
Ecco quindi che rispondo a tutti i genitori che chiedono: “cosa possiamo fare per proteggere al meglio i propri figli mentre sono a scuola o fanno sport?”
Se in una scuola ci sono 1200 bambini ed ogni genitore dona 1 euro… si dota la scuola un Defibrillatore semiautomatico di nuova generazione… e si forma anche il numero minimo di personale addetto al soccorso ad eseguire le manovre anche con l’uso del defibrillatore.
Ogni genitore che si attiva per proteggere la vita di suo figlio in tal senso non solo diventa il cambiamento che tutti vorremmo vedere, ma diventa attore consapevole di un processo di protezione reale della vita e della salute di tutti i bambini della scuola.