Negli ultimi anni le grandi aziende, le Multinazionali, le Corporate hanno dovuto fare i conti con l’inquinamento, la responsabilità verso il mondo che li circonda, il loro impatto ambientale.
Sono state quindi costrette ad aumentare il loro valore degli indicatori di sostenibilità a livello internazionale.
Venivano chiamate a portare un cambiamento, e tutto questo è addirittura divenuto misurabile con degli indicatori presenti nella borsa di New York (e non solo).
Questo ha iniziato a cambiare piano piano le regole del gioco.
Una multinazionale che voglia avere “appeal” ed essere migliore delle altre, NON può più fare “solo” profitti (se vuole essere Social & Green), ma deve dimostrare che è ETICA, che crede di poter avere un ruolo nel rendere il mondo migliore…mentre fà business e
profitti legalmente corretti.
Nasce così il concetto di CSR, (leggasi CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY / Responsabilità Sociale di Impresa), che lancia per la prima volta un concetto di gestione in base al quale le imprese integrano le preoccupazioni sociali ed ambientali nelle loro operazioni commerciali e ovviamente le interazioni con le parti interessate.
Quindi avere una “buona CSR” aumenta la REPUTAZIONE di una società e rafforza il marchio a livello nazionale ed internazionale.
Si comincia quindi a parlare di un concetto innovativo: “THE TRIPLE BOTTOM LINE “.
Nascono quindi imperativi economici, ambientali e sociali, non più rimandabili: un esempio per tutti è la Commissione Europea che invita tutte le grandi imprese quotate a pubblicare annualmente la pubblicazione ” TRIPLE BOTTOM LINE” per comunicare agli azionisti le proprie performance economiche, sociali e ambientali in modo integrato.
Tutto questo per uno sviluppo sociale sostenibile, oltre che per non essere additati come Azienda che fa profitti senza pensare all’impatto che genera nel mondo… qualunque attività essa svolga.
Le aziende assumono per la prima volta nella storia la responsabilità per il loro impatto sulla società.
Questo fattore sta diventando, e diventerà, sempre più importante per la competitività delle imprese.
Entrano quindi in gioco le RISORSE UMANE (H ), il PEOPLE CARE e le capacità di innovazione.
All’interno di questo concetto ho sviluppato dei programmi interessanti che rientrano appieno nell’aumento della indicizzazione CSR, con grande soddisfazione dei dipendenti, delle famiglie ad essi collegate, della società e del sottoscritto.
Rivolgere attenzione al dipendente curandosi della sua salute, e di quella della sua famiglia… in particolare dei bambini, rendendo consapevoli TUTTI è molto etico, social ed in linea con il pensiero CSR.
Nasce così (quasi per caso) la richiesta del primo mass-training teorico pratico sulle manovre di disostruzione pediatriche e primo soccorso, rivolto ai dipendenti in una grande Multinazionale.
Una mamma chiede la People Care di inserire all’interno della “settimana della famiglia in azienda” gli incontri teorico-pratici con il Dott. Squicciarini per far capire a tutti come salvare un bambino.
E’ subito un grande successo.
L’azienda stampa i poster, si vede costretta a fare più di 4 incontri per l’alto numero di richieste di partecipazione, e si percepisce da subito l’impatto positivo che suscita.
Potrebbe essere definito, usato un termine preso in prestito dal web… virale.
Il Dottor Squicciarini alla fine dei suoi incontri lancia la “CALL TO ACTION” invitando tutti gli astanti a portare almeno un paio di poster nell’asilo dei figli o a quello più vicino a casa loro, per proteggere tutti i bambini.
Chi aderisce lo fà con gioia e soddisfazione, generando il compiacimento dei vertici dell’Azienda.
Partono quindi incontri pianificati in diverse regioni e città , (per non scontentare nessuno) con una task force di istruttori con manichini di alto livello con performance ed apparecchiature innovative per la didattica, giubbotti simulatori di disostruzione per far provare a tutti le semplici manovre di disostruzione pediatriche/ adulto , proiezione di video, filmati e clip …capaci di dotare chi assiste di strumenti perenni in grado di far proteggere davvero la vita dei propri figli.
Iniziano esperienze straordinarie con grandi aziende e multinazionali come ENEL, INTESA SAN PAOLO, Q8, BNL, EUROPECAR, KPMG, BANCA FIDEURAM, ALITALIA, POSTE ITALIANE, BCC ICCREA, TELECOM ITALIA, RAI,MEDIASET, CAPGEMINI, AUTOSTRADE, GENERAL ELECTRICS, SKY, INFOCERT, BOSCH, ORACLE ed anche istituzioni come : SENATO DELLA REPUBBLICA, PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, ARMA DEI CARABINIERI, POLIZIA DI STATO , GUARDIA DI FINANZA, POLIZIA PENITENZIARIA, PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE, CAMERA DEI DEPUTATI, IL MINISTERO DEGLI ESTERI- FARNESINA, MINISTERO SALUTE, MINISTERO INTERNO e tanti altri….
Cosa era successo ?
All’interno di tante attività di promozione della SALUTE e di prevenzione, ci si era resi conto che molte iniziative lodevoli ed importanti, poi attiravano non tante persone quando se ne sarebbero aspettate.
Oltre al successo dell’evento accade che alcune multinazionali “aprono” ai familiari dei dipendenti ed il cerchio si allarga.
ENEL addirittura gira dei video che poi vengono sottotitolati in Italiano, INGLESE e SPAGNOLO tanto è stato il ritorno positivo di chi in STREAMING ha visto la performance negli altri paesi del mondo.
Sono seguite trasmissioni radio interne, pubblicità nei canali interni ed esterni, inviti in conferenze, allargamento del progetto a 360°.
Anche TELECOM ITALIA ha richiesto il mass-training in 8 città italiane:fui chiamato da Fabio Galluccio (responsabile nazionale People Care) per promuovere queste informazioni con soddisfazioni di tutti.
Questa attività fu dedicata alla piccola Martina, una bimba volata in cielo a pochi mesi e figlia di una dipendente.
L’ultimo incontro presso la multinazionale CISCO SYSTEM ha addirittura avuto un incredibile esito: hanno aderito come sponsor alla realizzazione di un sogno che avevo da anni: la creazione della prima APP multilingua che aiuterà (gratuitamente ovviamente) tante mamme nel mondo a capire come salvare un bambino in caso di ostruzione, in collaborazione con il Centro di Studi e Ricerca ELIS di Roma.
Questa idea di inserire poi la geo localizzazione con gli ospedali più vicini in ogni paese del mondo, l’ho dedicata a Giulio, il bimbo che ha perso la vita da Ikea nel 2013 a Bari: dopo aver conosciuto la mamma Nicoletta ho scoperto che l’ospedale era a meno di 1 km da dove era lei e dove aveva aspettato l’ambulanza per 50 minuti… invano.
Ma perché tanto successo con questo mass-training teorico/pratico, mi sono chiesto?
La formula vincente è la risposta di tutto: insegnare intanto una cosa NON banale, a salvare una Vita; poi il fatto che questo corso fa EMERGERE UN BISOGNO, una necessità sopita ed a tratti non percepita.
Il bisogno di conoscere le manovre in caso di ostruzione nel bambino e nel lattante (imparare a gestire il rigurgito alimentare).
Infatti in Italia ancora oggi muore un bambino a settimana per ostruzione da corpo estraneo.
Questo accade a scuola ed a casa, e non si perde la vita per la ciliegia, il wurstel, la caramella, il chicco di uva, ma perchè chi è accanto… non sa cosa fare.
Quindi questo incontro formativo – informativo di poco piu’ di 2 ore, non solo pone fine ad una mancanza di informazione ed un bisogno di conoscere e proteggere il proprio figlio, ma riesce a dare la percezione di essere tutti persone migliori.
Infatti nella “CALL TO ACTION” che il Dott. Squicciarini lancia alla fine, si chiede a chi vuole (sempre tutto su base Volontaria e questo è un altra leva importante) di portare il poster con le manovre che gli viene dato in dono ad un amica, alla maestra dei figli , all’oratorio, alla mensa scolastica.
Questo permette anche al logo dell’azienda presente sul poster di essere associato a qualcosa di etico, utile e ricercato dalle famiglie.
In alcuni casi è anche possibile andare negli asili o nelle scuole dei dipendenti per replicare l’incontro e quindi continuare a fare la cosa giusta.
Continuo a diffondere queste informazioni perché da quando ho cominciato non è passata settimana dove non mi sia arrivata una lettera di una mamma, un nonno, una zia, una maestra che ha salvato la vita al bambino che aveva davanti “solo” perché aveva partecipato ad un “semplice” incontro.
Questo rende tutti migliori: chi lo dona perché ha da subito la percezione di fare del bene, ch i lo riceve perché da quel momento sente di poter DAVVERO proteggere la Vita del proprio bambino che FINO A QUEL MOMENTO era davvero in balia del caso.
E quindi , come dico sempre, il progetto continua sulle gambe delle persone perbene che credono che il VERO E GRANDE CAMBIAMENTO nel mondo che NON ci piace intorno a noi, parte proprio dalle nostre piccole azioni.
Ed io, se serve, ci sono sempre.