Perché sentiamo parlare così tanto di incidenti gravi di soffocamento nei bambini? Quali sono i fattori che aumentano la possibilità di incorrere in incidenti? Quante volte abbiamo incontrato mamme ossessionate da questo problema, e questo più di altri. Come mai?
Di sicuro una cosa è certa, fino a che il bambino non compie 4 anni, la mamma è molto, molto apprensiva ed attenta: codici genetici trasmessi, bisogni ancestrali… non si sa, ma di certo potremmo dire che esiste una attenzione particolare della Mamma verso il Figlio in questa particolare età.
Ed evidentemente TUTTI I TORTI non ce l’hanno, visto che la percentuale di incidenti mortali è attestata al 70,5 % fino a 3 anni non compiuti, per poi passare al 24,5% il giorno dopo che compiono 3 anni (dati progetto Susy Safe Università di Padova Facoltà di Biostatistica – Direttore Prof. Dario Gregori).
Questo forse è dovuto alla incapacità a reagire, alla incompleta formazione dei “sistemi di protezione e difesa” naturali del bambino che aumentano con la crescita.
Ed ecco quindi, che per proteggerlo dobbiamo comprendere appieno le 5 cause principali che provocano il soffocamento nei bambini più piccoli:
1. incapacità di gestire il soffocamento
2. scoordinamento della deglutizione
3. assenza di esperienza di episodi di soffocamento
4. vie aeree conoidi fino alla pubertà
5. bisogno ancestrale di mettere in bocca ogni oggetto per conoscerlo
“Conoscere per salvare”, recitava un vecchio adagio e quanto mai appropriato, vista la tematica.
Il bambino sotto i tre anni è a maggior rischio e quindi necessita di una maggiore attenzione, controllo e formazione delle persone che gli vivono accanto.
Sarebbe quindi auspicabile, che i soggetti più vicini ad un bambino, si informino e si formino alle manovre salvavita ed alla formazione per riconoscere i rischi e quindi renderli… innoqui.
Chi Salva un Bambino… Salva il Mondo intero!