Riconoscere e rendere inoffensivi gli alimenti che più di altri possono soffocare un bambino. Una domanda ricorrente ai corsi di manovre di disostruzione fatta da mamme e maestre di scuole dell’infanzia o asili nido è questa: come riconosco un alimento pericoloso per un bambino?
Vi sono delle caratteristiche che lo rendono più a rischio rispetto agli altri?
La risposta è sempre la stessa: esiste un elenco di alimenti con caratteristiche comuni che più di altri provoca incidenti gravissimi. Ecco a voi l’identikit dell’alimento più a rischio.
Il cibo più pericoloso ha delle caratteristiche ben precise e solo memorizzandole potremo avere con noi la capacità di smascherarlo e renderlo inoffensivo.
La maggior parte dei cibi responsabili di gravi incidenti da soffocamento hanno i seguenti requisiti:
- sono piccoli
- sono rotondi
- hanno una forma cilindrica conforme alle vie aeree del bambino (uva, hot dog, wurstel, ciliegie, mozzarelline , carote a fette, arachidi, pistacchi)
- sono appiccicosi
- sono alimenti che pur tagliati non perdono la loro consistenza (pere, pesche, prugne, susine, tozzetti , biscotti fatti in casa)
- si sfilacciano (prosciutto crudo, finocchio…)
- hanno una forte aderenza (carote julienne, prosciutto crudo)
In realtà quello che NON dobbiamo MAI perdere di vista è che gli alimenti non sono pericolosi in quanto tali, ma possono essere resi pericolosi dalla modalità di somministrazione, e come vengono cucinati.
Infatti se un wurstel o un chicco di uva, tanto per fare un esempio, venissero tagliati in pezzettini piccoli, perderebbero la loro capacità di CHIUDERE LE VIE AEREE di un bambino, che non solo avendo le vie aeree CONOIDI fino a che non cresce è più soggetto ad far si che si possa incastrare qualcosa, ma la sua giovane età a volte ha anche l’aggravante del fatto che le capacità di “difesa” siano inferiori rispetto a quelle di un adulto.
Parliamo di completamento del sistema neurologico, capacità di difesa, di espellere con forza un corpo estraneo, o un alimento che erroneamente possa essere finito nelle vie aeree invece che nell’apparato digerente.
Non so se vi ricordate il “tappo nero” dei lavandini di 20 anni fa: era di gomma, era nero ed era attaccato ad una catenella. Quando lo inserivi nel buco del lavandino non passava neppure una goccia di acqua, ecco immaginiamo che un chicco di uva, una carota, un wurstel tagliato a “disco” possa esattamente riprodurre un tappo perfetto delle vie aeree di un bambino fino a 4 anni circa.
La fascia più a rischio è fino a 36 mesi, ma anche dopo non si deve abbassare la guardia. Quindi impariamo a riconoscere gli alimenti più a rischio e soprattutto a renderli inoffensivi.
Vi consiglio di vedere e condividere con i vostri amici e parenti una interessante puntata di Mattino 5 con Federica Panicucci e il Dottor Marco Squicciarini sulle modalità di inattivazione e come neutralizzare gli alimenti più pericolosi.
Buona visione !