Ancora oggi molte persone ritengono “eccessivo” frequentare un corso di manovre di disostruzione e rianimazione pediatrica di poche ore per approfondire le conoscenze, per contrastare eventuali incidenti da soffocamento da corpo estraneo, che potrebbero coinvolgere un bambino soprattutto al di sotto dei 4 anni.
Ancora peggio chi non dedica tempo al taglio degli alimenti killer, secondo direttive internazionali canadesi, dove sono presenti… riducono il rischio soffocamento in maniera importante.
In Italia ancora oggi sono troppi gli incidenti mortali per ostruzione delle vie aeree, ma soprattutto continuano ad avere una caratteristica che è il motivo per cui non ci si può fermare: sono tutti evitabili.
La legge ancora non prevede -purtroppo- corsi certificativi obbligatori di BLSD-PBLSD+Manovre di disostruzione con retraining frequenti nelle scuole, e perché no… consigliati anche nei corsi preparto. Non abbiamo ancora una cultura importante in questo senso nella nostra società, ma negli ultimi anni sono stati fatti passi da giganti.
E’ stata istituita dal “Ministero della Salute” una giornata nazionale sulle manovre di disostruzione pediatriche (23 aprile), è stato presentato all’EXPO il giorno 10 giugno 2015 il progetto sul “taglio degli alimenti in Sicurezza per bambini”,sono aumentate le associazioni di volontariato che erogano corsi gratuiti in Italia (per fortuna), è migliorata l’offerta dei corsi professionali e certificativi accreditati al 118 regionale, che nel frattempo ha iniziato in molte regioni a pubblicare bandi di accreditamento per centri di formazione sempre più professionali.
Questo è parte integrante della prevenzione SECONDARIA, che insegna ad essere pronti ad intervenire con manovre appropriate in caso di bisogno.
Risulta però ancora più fondamentale la prevenzione PRIMARIA, che è rappresentata da azioni tali, da NON permettere -molto spesso- che l’incidente accada.
Tra queste alcune molto innovative, rappresentano una vera e propria rivoluzione culturale internazionale: il taglio dei i cibi più a rischio per i bambini fino a 3 anni per renderli innocui come oramai è consuetudine in Canada nelle scuole e nelle abitazioni, la diffusione di poster con le manovre da effettuare in caso di necessità, la condivisione di video informativi e la creazione di APP SALVABIMBI dedicate.
Infatti quando accade un incidente grave spesso “esiste una discrepanza tra la percezione soggettiva del rischio e la sua valutazione oggettiva” (Slovic, 2001).
Il Dottor Paul Slovic è uno psicologo statunitense, professore di psicologia presso l’Università dell’Oregon, e presidente del gruppo Decision Research,che ha conseguito il Ph.D. in Psicologia presso l’Università del Michigan nel 1964.
È considerato, insieme al suo maestro Baruch Fischhoff, uno dei più noti ricercatori internazionali sul tema della percezione del rischio (Risk perception studies) e del Decision-making.
Di certo possiamo dire che certe attenzioni verso un bambino per proteggerlo… NON sono MAI abbastanza.
Mettere in risalto l’importanza della conoscenza di certe prassi e manovre, ed avere certe competenze, può aiutarci a fare la cosa giusta nel momento giusto, ma è altrettanto importante conoscere gli aspetti “comportamentali errati” da evitare sempre. Vediamo quali sono e come riconoscerli:
CONOSCENZE e CONDIZIONI AMBIENTALI:
Una possibilità per ridurre gli errori -e quindi gli incidenti- di certo può essere acquisire maggiore conoscenza delle dinamiche degli incidenti più frequenti che coinvolgono i bambini più piccoli, ma anche delle condizioni ambientali che facilitano gli errori.
Una maggiore consapevolezza della propria esposizione agli errori, la predisposizione a sottoporsi a corsi e training dedicati, volti ad acquisire maggiore conoscenza delle strategie possibili da attuare per minimizzare la possibilità di errore, possono determinare la crescita di una maggiore consapevolezza.
Potremmo quindi sottolineare l’importanza del proprio “ruolo attivo” nella prevenzione degli stessi incidenti.
Ecco le 5 domande che possono aiutarci a comprendere come vivere più sicuri a casa ed a scuola:
- quali sono le condizioni ambientali che FACILITANO gli errori che poi portano all’incidente?
- possono essere descritti e classificati questi errori?
- è possibile perseguire un obiettivo didattico ed acquisire maggiore conoscenza dei meccanismi di soffocamento e delle condizioni ambientali che facilitano gli incidenti?
- cosa devo eliminare dalla mia casa, e cosa NON deve mai essere alla portata di un bambino ?
- è vero che all’origine dell’incidente, nella grande maggioranza dei casi, non vi sono gravi errori macroscopici, ma una serie di eventi di gravità minori che non vengono percepiti come pericolosi e che da soli non avrebbero portato all’incidente?
In questo articolo non tratterò gli elenchi degli oggetti e degli alimenti da eliminare da casa o dalla mensa scolastica, (nel sito www.manovredisostruzionepediatriche.com, a tal proposito troverete di tutto) ma analizzeremo in questo contesto QUALI FATTORI permettono, nonostante la presenza di ADULTI SUPERVISIONANTI, il verificarsi di un incidente grave… a volte anche mortale.
Diventa quindi fondamentale avere contezza dei pericoli, e riuscire a comprendere i meccanismi in grado di generare incidenti mortali.
Questo significa “ vedere con occhi nuovi “ il mondo che circonda ogni giorno il bene più prezioso che ci è stato donato: nostro figlio, o il bimbo che ci hanno affidato (maestre, educatrici, nonne, zie, baby sitter).
E allora quali potrebbero essere le strategie di contrasto e di controllo degli errori, e come acquisire maggiore consapevolezza della propria vulnerabilità agli errori?
La prima delle risposte alle domande poste sin ora, è di certo acquisire maggiore conoscenza delle strategie da attuare, per minimizzare la possibilità di un errore umano.
In secondo luogo essere consapevole dell’importanza del proprio ruolo “attivo” nella prevenzione dell’errore.
In pratica, per riprendere la citazione del Prof. Paul Slovic, le persone a volte temono delle attività che non sono in realtà pericolose, e non temono, invece, delle attività che potrebbero avere conseguenze molto drammatiche.
All’origine dell’incidente, nella grande maggioranza dei casi, non vi sono gravi errori macroscopici, ma una serie di eventi di gravità minori che non vengono percepiti come pericolosi e che da soli non avrebbero portato all’incidente.
Un esempio potrebbe essere l’abitudine a somministrare ai bambini piccoli (sopratutto al di sotto dei 4 anni) le carote o i wurstel tagliati a “rondelle”, invece che alla julienne o a pezzettini piccoli, oppure lasciare che un bambino corra con un chupa-chups in bocca al parco e giochi da solo.
Possiamo quindi iniziare a parlare di tre tipi di situazioni da evitare: la svista, la dimenticanza e lo sbaglio.
Una scuola o una casa dove si continuano a tagliare a rondelle i wurstel – e quindi a compiere/ripetere un errore – somministrandoli per pranzo a bambini piccoli, non sempre causa l’incidente, ma le probabilità aumentano di certo esponenzialmente… ogni volta che ripetiamo questa abitudine errata.
Queste azioni di certo non sono intenzionali, ma possono generare un incidente causato da disattenzioni, dimenticanze o da una ridotta disponibilità di informazioni/conoscenze, che chi sorveglia un bambino non dovrebbe mai avere.
L’obiettivo è quindi creare barriere all’errore umano, per proteggere al meglio la vita di un bambino.
Il verificarsi di un incidente è frutto di una concatenazione di eventi che hanno superato tutte le difese che erano state messe in atto (quando ci sono). Facciamo un esempio per essere più chiari, ricorrendo al modello internazionale di James Reason sulla gestione degli errori, denominato “cumulative act effect”, effetto cumulativo di diverse azioni.
Il modello di James Reason:“Le barriere contro gli eventi avversi.”
Adattamento del Dott. Marco Squicciarini
Il presupposto di base in questo approccio, che si è sviluppato dopo i primi anni 70, risiede nella convinzione che gli incidenti, gli errori siano solo la punta dell’iceberg, e che per un incidente che ha avuto luogo, ce ne siano stati molti altri che non sono avvenuti solo perché l’operatore, un controllo, hanno impedito che accadesse.
I cosiddetti “NEAR MISS EVENTS“. Da questa visione sistemica, nasce l’idea che il verificarsi di un incidente o di un errore, sia frutto di una concatenazione di eventi che hanno superato tutte le difese che erano state messe in atto. Reason ha chiarito in maniera più precisa il significato dell’errore latente, attraverso il modello del formaggio svizzero.
Nel modello delle “fette di formaggio svizzero”alcuni buchi del formaggio sono fissi (errori LATENTI); altri si possono aprire oppure no, in base alle situazioni ed alle variabili dei processi (errori ATTIVI)
Qui possiamo vedere con chiarezza gli eventi che portano ad un incidente grave nel quale un bambino può soffocare a causa di una concatenazione di ERRORI EVITABILI.
- DECISIONI FALLACI (errore latente): qualcuno acquista una pallina di gomma del diametro di 2 cm e permette ad un bambino al di sotto dei 4 anni di giocarci tranquillamente.
- CARENZE (errore latente): l’adulto supervisionante che è con il bambino non ha contezza di quali giochi sono pericolosi e quali no.
- CONDIZIONI PREDISPONENTI AD OPERAZIONI RISCHIOSE (errore latente): le vie aeree conoidi di un bambino fino alla pubertà (9-10 anni) e la NON conoscenza delle regole
- PRODUZIONE DI OPERAZIONI RISCHIOSE (errore attivo): sorveglianza non idonea alle azioni del bambino:l’adulto si distrae qualche istante (fatale)
- PROTEZIONI-INADEGUATEZZA (errore latente/attivo): l’assenza di formazione tramite corsi di manovre di disostruzione e PBLS (Rianimazione cardiopolmonare pediatrica) dell’adulto presente rende PRIVO di strumenti idonei a contrastare il GRAVE incidente. Anzi spesso il NON SAPERE genera errori gravi, come il dito in bocca e il non chiamare il 118/112 immediatamente.
La slide espone il modello di REASON contestualizzato agli incidenti per soffocamento di un bambino.
Quanto sopra esposto fa emergere l’importanza della conoscenza di quelli che vengono definiti “elementi di difesa”.
Possiamo quindi per praticità riassumerli qui si seguito in 6 punti:
- Far acquisire agli operatori/genitori/educatrici le competenze professionali idonee (corsi certificativi PBLS-Manovre)
- Conoscere ed attuare le procedure di sicurezza
- Utilizzo di sistemi tecnologici: APP SALVABIMBI
- Mantenimento standard della conoscenza (corsi e retraining)
- Azioni di contrasto all’errore umano nell’attività di condotta (posizionare Poster manovre e taglio dei cibi in sicurezza nei luoghi frequentati da bambini)
- Cura delle competenze e verifiche periodiche
Dobbiamo però tenere in considerazione anche gli errori latenti e le “azioni di contrasto” agli errori latenti.
Essi possono restare silenti nel sistema anche per lungo tempo (far giocare bambini con giocattoli di età non idonea o somministrare mozzarella e wurstel non tagliati piccoli). Questi errori diventano “evidenti “quando si combinano con altri fattori in grado di rompere le difese del sistema.
Possiamo quindi concludere affermando che il modello di REASON è di certo uno strumento valido per fare opportune riflessioni sulla sicurezza percepita e reale da parte una mamma o una educatrice dell’infanzia, ma che comunque per la riduzione degli errori occorre scoraggiare i comportamenti intenzionali non sicuri ed incoraggiare quelli sicuri, tramite informazione e formazione di chi vive o lavora accanto ad un bambino.
Ho scritto questo articolo dopo una attenta analisi di molti incidenti mortali che hanno coinvolto bambini al di sotto dei 4 anni, e dello studio del modello internazionale di JAMES REASON per affrontare l’analisi del rischio e la mitigazione dello stesso.
Per saperne di più visitare il sito www.manovredisostruzionepediatriche.com
Per scaricare gratuitamente l’APP SALVABIMBI (ora solo per ANDROID ma entro marzo 2016 anche per IOS-Iphone-Ipad) cliccare qui
Puoi anche vedere il TRAILER per capire di cosa si tratta
Dott. Marco Squicciarini – Medico
Accreditato presso il Sistema Sanitario Regionale ARES – 118 Regione Lazio con delibera n°366/16122014
Formatore di Istruttori
BLSD-PBLSD-Manovre Disostruzione Pediatriche
Rete Nazionale Salvamento Academy
Linee Guida American Heart – “CENTRO DI FORMAZIONE TWO LIFE”