Dedicare pochi attimi alla lettura delle specifiche di intervento.. può fare la differenza. E’ estate e fa caldo e quindi si cerca refrigerio facendo varie cose: un bagno fresco, l’ombra, frutta fresca. Questo diventa ancora più importante se abbiamo un bambino sotto i 4 anni che non solo deve reidratarsi, ma anche mangiare qualcosa di “appetibile” e utile al suo mantenimento fisico ed equilibrio.
L’uva è davvero una gran bella soluzione: ha gli zuccheri, è dolce al punto giusto e fresca… disseta.
Ma se un chicco d’uva dovesse andare di traverso? Come comportarsi se dopo le manovre di disostruzione pediatriche NON si riesce liberare le vie aeree?
La risposta non lascia alcun dubbio, in quando ci sono linee guida internazionali che ci guidano in maniera precisa, determinata e scientificamente comprovata: se il bambino NON riesce ad espellere il “chicco di uva” (ma potrebbe essere qualunque altro alimento), e perde conoscenza, bisogna iniziare IMMEDIATAMENTE le manovre di rianimazione cardiopolmonari pediatriche ma NON PRIMA di aver fatto due cose:
- Allertare chi è intorno a noi per far chiamare il 118 e – se disponibile- un defibrillatore
- Controllare se il corpo estraneo (in questo caso il CHICCO DI UVA) è affiorante: SE lo vediamo ed è visibile perché le manovre hanno reso possibile la sua fuoriuscita, SOLO in questo caso con il dito a UNCINO, lo estrarremo dalla bocca, evitando di spingerlo verso l’interno.
Di solito in questo caso se le manovre rimuovono il “tappo” che il chicco di uva aveva creato -non facendo passare più aria nei polmoni- e il bambino ricomincia a piangere ed a respirare immediatamente. Ma nel caso in cui fosse passato troppo tempo (dopo 25 secondi che non respira un bambino perde i perde i sensi), dovremo necessariamente iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare pediatrica (meglio se formati attraverso un corso certificativo) per fare principalmente 4 cose:
- Fermare il tempo con il massaggio cardiaco mantenendo la perfusione cerebrale e quindi permettere al medico che arriverà da lì a poco con l’automedica o l’ambulanza PALS, di trovare un paziente recuperabile e senza sequele neurologiche.
- Non lasciare il bambino ad una sorte purtroppo irreversibile da solo
- Avere coscienza che in quel determinato momento, lontani da un ospedale o un medico , stiamo facendo l’unica cosa giusta e possibile per salvare la vita che è davvero in pericolo
- Essere consapevoli che NEL CASO IN CUI IL CHICCO DI UVA NON DOVESSE USCIRE ANCHE CON LE MANOVRE DI DISOSTRUZIONE APPROPRIATE, il massaggio cardiaco è l’unico modo che abbiamo per riuscire a spostarlo e contestualmente a mantenere una perfusione cerebrale di base idonea a mantenere il nutrimento minimo al cervello per non avere successivamente danni cerebrali.
Sono molti i bambini , ma anche adulti, che sono tornati ad una vita normale dopo un arresto cardiaco improvviso e che – grazie a qualcuno che ha praticato le manovre corrette- hanno ripreso la propria vita regolarmente e senza danni.
Ci auguriamo che sempre più persone comprenderanno che un corso di poche ore, ci aiuta a proteggere per sempre il bene più prezioso: la vita di nostro figlio, o di un bambino che non conosciamo, ma per il quale potremo fare ciò che ci piacerebbe fosse fatto ad un nostro parente in nostra assenza da qualcuno preparato e formato adeguatamente… salvargli la vita.
Per conoscere il centro di formazione più vicino a casa tua, se dovessi avere problemi, scrivimi una email a: info@twolife.eu e cercherò di aiutarti.
Chi salva un bambino… salva il mondo intero!