Oramai tutti sanno che un bimbo nei primi anni di vita ha un bisogno assoluto di conoscere il mondo che lo circonda: stimoli tattili, rumori, sguardi, chiacchierate infinite e… anche tanta curiosità. E’ ancestrale il bisogno che un bambino ha di mettere gli oggetti in bocca, e nessuno può farci nulla.
Deve conoscere il mondo che lo circonda, e la mamma, la nonna sono sempre lì a levare dalla bocca oggetti di ogni natura perché potenzialmente pericolosi o sporchi.
Ma oltre ai normali “nemici”, come potrebbero essere piccoli oggetti, palline, giochi smontabili della sorellina di 5 anni, sono parecchi gli incidenti provocati da un “agente quasi invisibile”, infido, che sfugge alla nostra attenzione.
Ma di cosa si tratta?
Vorrei raccontarvi una storia, ma anche se in molti anni di esperienza e corsi con tante mamme, nonne, maestre di asili l’ho ascoltata molte volte, ed ho notato una cosa: cambiava il nome del bambino o della bambina, cambiava il sesso, cambiava la regione, la provincia, la città ma…la storia era sempre la stessa.
Vorrei oggi raccontarla perché a volte basta davvero poco per salvare una vita, ma soprattutto perché sono molti gli episodi a cui fare riferimento nella vita quotidiana, e da cui possiamo trarne insegnamento:
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Mi ricordo Anna, la mamma di Martina, una splendida bambina di 18 mesi che a un certo punto iniziò a guardare la mamma,come chiedendo aiuto… ed a tratti respirava con difficoltà, per poi ritornare a respirare normalmente.
Dopo 3, 4 episodi in pochi secondi la mamma apre la bocca, alla ricerca della causa e con stupore… non trova nulla.
La bambina ricomincia a giocare, e dopo 10 secondi di nuovo.
La cosa che colpisce Anna è che quando ha difficoltà a respirare diventa rossa e poi scura in volto, per poi riprendere a respirare normalmente.
Riapre la bocca e non vede nulla, controlla meglio e intravede un pezzetto di adesivo che a tratti si spostava e chiudeva le vie aeree.
Come fosse una valvola impazzita ed imprevedibile.
La mamma terrorizzata infila il dito nella bocca e riesce a staccare l’adesivo dal palato…nella parte più profonda.
Un piccolo adesivo raffigurante un maialino che era attaccato ad un cassetto, e che la bimba, forse in un attimo di distrazione, era riuscita (non si sa come) a staccare ed a mettere in bocca in pochi secondi.
E allora come dico sempre, è sceso… l’Angioletto che ha dato una mano.
In questo caso tutto è finito bene, ma sono molti gli episodi che potrete trovare su Google e che possono far riflettere prima che accadano incidenti evitabili.
Quindi i 4 consigli che potremmo condividere alla fine di questa breve storia è la seguente:
- nella cameretta di tuo figlio di 15 mesi MAI lasciare adesivi attaccati sui cassetti, sulle porte
- controlla su tutti i giochi che non vi siano etichette ed adesivi attaccati che si possano staccare
- scarpe e videocassette per bambini spesso hanno piccole etichette applicate anche da negoziante per motivi di catalogo o promozionali, che potrebbero essere pericolosi.
- se un fratellino più grande ha in cameretta alcuni giocattoli, facciamo attenzione se su di essi troviamo etichette o pellicole di plastica colorate, ad esempio su macchinine.
La plastica e gli adesivi sono inoffensivi per i ragazzi più grandi, ma spesso per i più piccini possono essere un NEMICO a VOLTE INVISIBILE, che è bene tenere lontano.