Al giorno d’oggi tutte le mamme che acquistano un gioco leggono le indicazioni che si trovano sulla scatola, perché sanno bene che li troveranno le informazioni sulle avvertenze per non esporre i figli a rischi inutili. Avvertenze preziose che possono permettere di ridurre gli incidenti in maniera importante, e questo è un dovere sociale e morale di ogni genitore.
Nel caso dei giocattoli troviamo indicazioni scritte in maniera chiara che immediatamente ci dimostrano quanta attenzione venga posta in questo settore.
Troviamo sempre riportati i “REQUISITI ESSENZIALI DEI GIOCATTOLI” secondo i dettami della Comunità Europea con il marchio “CE”a garanzia di tutto questo. Vediamo insieme le direttive Europee più ricorrenti ed importanti che giustamente sono diventate legge per proteggere tutti i bambini al di sotto i 3 anni, costituendo la fascia più a rischio:
- Le etichette apposte sui giocattoli e/o sui relativi imballaggi, nonché le istruzioni per l’uso che li accompagnano debbono essere tali da richiamare in modo efficace ed esauriente l’attenzione degli utilizzatori o di chi li sorveglia sui rischi connessi al loro uso e sul modo di evitare tali rischi.
- Per conformarsi a tale principio occorre specificare, ove necessario, per gli utilizzatori del giocattolo un limite minimo di età e/o precisare che i giocattoli debbono essere usati solo sotto la sorveglianza di un adulto.
- I giocattoli, i loro componenti e le parti staccabili dei giocattoli manifestamente destinati a bambini di età inferiore a 36 mesi devono avere dimensioni tali da non poter essere ingeriti e/o inalati.
- I giocattoli e le loro parti nonché gli imballaggi nei quali tali giocattoli o parti sono contenuti per la vendita al minuto non debbono comportare rischi di strangolamento o soffocazione.
Una particolare attenzione poi viene posta per “i giocattoli non destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi“, perché il maggior numero di incidenti mortali avviene in questa fascia di età.
I giocattoli che possono essere pericolosi per i bambini di età inferiore a 36 mesi recano un’avvertenza -per esempio la scritta «non indicato per bambini di età inferiore a 36 mesi» o «non indicato per bambini di età inferiore a 3 anni»- integrata da una indicazione concisa, la quale può anche risultare dalle istruzioni per l’uso, dei rischi specifici che motivano questa esclusione.
Tale disposizione non si applica ai giocattoli le cui funzioni, dimensioni caratteristiche, proprietà o altri elementi probanti ne escludono manifestamente la destinazione ai bambini di età inferiore a 36 mesi.
Quindi da quanto sopra esposto si evince una particolare attenzione verso la sicurezza di un bambino che entra in contatto con i giocattoli. Ma c’è un dato che fa riflettere su una grande problematica ancora non risolta, e che genera incidenti anche mortali.
In Italia negli incidenti da soffocamento il 70% dei bambini perdono la vita per ostruzione delle vie aeree per colpa di alimenti, e solo il restante 30 % circa per oggetti e giocattoli.
La riflessione quindi viene spontanea: come mai se il cibo è il responsabile del 70% del soffocamento dei bambini NON viene scritto sulle confezioni degli “alimenti più a rischio” le raccomandazioni su come somministrarlo ad un bambino piccolo sotto i 4 anni?
Non sarebbe utile scrivere per esempio dietro alla confezione dei wurstel che:
- è pericoloso dare un wurstel intero ad un bambino sotto ai 4 anni
- che NON si taglia MAI a rondelle o a dischi perché è il lume esatto delle vie aeree di un bambino fino a 4 anni
- che ogni alimento liscio e con il diametro sotto una certa misura va trattato in un certo modo per renderlo inoffensivo
- disegnare la modalità di “taglio e somministrazione” di quel determinato cibo in modo da fare anche cultura in tal senso
- specificare che il 70% dei bambini che ha incidenti mortali, rientra tra quelli che inalano cibi come quello che stiamo scartando, e che quindi và modificato il suo stato originale per essere certi di ridurre i rischi
- mettere un “QR code” che rimanda ad un semplice video esplicativo che mostra uno chef che taglia e mette in sicurezza un bambino mentre mangia
- creare un sito dove non solo fanno vedere come tagliarli ,ma anche come cucinarli in modo sicuro, infatti solo per fare un esempio se la mozzarella viene tagliata in pezzettini piccoli e poi messa in padella, con il caldo ritornerà alla sua forma iniziale, filante e gommosa, e quindi sarà di nuovo pericolosa.
Se questi 7 punti fossero presi in considerazione nelle confezioni di wurstel, prosciutto, ovoline, mozzarella di bufala e normale, olive, noccioline, pistacchi, arachidi, non sarebbe meglio per tutti? Di certo prima o poi ci si arriverà, ma la domanda che mi pongo è forte e diretta: “quanti bambini devono morire ancora in Italia perché diventi legge una cosa del genere?“.
Per un semaforo ci vogliono (dicono) 7 morti, e allora si piazza all’incrocio il lampione verde-giallo-rosso, e qui di bambini ne volano in cielo 50 all’anno da molto tempo (dati SIP – Società di Pediatria Italiana del 2007) e non accennano a diminuire.
Non ci resta che sperare che al più presto o diventi legge o che i produttori di loro iniziativa possano immaginare di iniziare l’applicazione di queste semplici regole che potrebbero davvero salvare la vita a tanti bambini.
Sognare non costa nulla e poi a volte… i sogni diventano realtà.