Quando incontrai per la prima volta lo Chef Dario Picchiotti, titolare dell’Antica Trattoria di Sacerno, rimasi affascinato non solo dalla sua passione per il suo lavoro, ma di come aveva da subito preso a cuore il progetto “SicurezzAtavola” che iniziava a muovere i primi passi.
Il Primo progetto in Europa che insegna a tutti come proteggere la Vita di un bambino a tavola, tagliando gli alimenti in sicurezza per i bambini più piccoli.
Chiara Zucchi, caporedattrice della rivista di alta cucina “LA MADIA TRAVEL FOOD” da oltre 30 anni, lo aveva già censito nella sua storica rubrica, ma da lì a poco avrei davvero scoperto un mondo di informazioni preziose, che sono certo, salveranno tanti bambini.
Nasce l’idea di realizzare delle video-pillole con Mirko Damasco, Stefano Mazzei e Chiara Zucchi, che partendo dalle linee guida internazionali ci hanno permesso di creare video, e fornire informazioni fino ad ora.. inesistenti.
Dario racconta sempre di quanto sia importante insegnare a tutti un concetto oggi giorno trascurato: “dedicare tempo alla cucina”.
Dedicare tempo e fare le cose per bene, dice sempre, e come non dargli ragione?
Abbiamo iniziato questo straordinario percorso insieme, ed ho condiviso con lui le “Linee Guida Canadesi” che insegnano proprio – partendo da basi scientifiche – il taglio degli alimenti chiamati “KILLER”. L’applicazione di queste semplici regole alimentari ha ridotto il numero di incidenti, segno evidente che funzionano.
Questi alimenti comuni sono potenzialmente in grado di fare vittime tra i bambini sotto ai 4 anni. Come mai?
Semplice, alcuni di essi (che NON demonizziamo i cibi ma spieghiamo che bisogna saperli porgere ad un bambino piccolo con le dovute cautele ed accortezze) hanno un potenziale di pericolosità maggiore di altri, perché sono coinvolti spesso in gravi incidenti che portano un bambino a soffocare.
Tra tutti spicca la “mozzarella”, sia essa di “bufala”, sia sotto forma di “treccia” che “ovolina”.
Infatti essa è GOMMOSA e tende ad occupare per intero le già strette vie aeree di un bambino piccolo. Oltretutto è ben risaputo che le vie aeree di un bambino fino alla pubertà sono CONOIDI, e quindi maggiormente in grado di far bloccare un alimento o un oggetto.
Solo alla pubertà (circa 9-10 anni) da coniche diventeranno cilindriche e quindi più larghe. Allora cosa fare?
Semplice, si taglia a pezzettini piccoli, e poi più piccoli, e poi più piccoli. In questo modo le mamme, i genitori, le maestre sono più tranquille. Giusto?
Con mia grande sorpresa Dario ci fece scoprire che in alcuni casi… NON è vera questa affermazione.
La mozzarella, in qualunque modo la si confezioni, se tagliata a pezzettini piccoli e usata come condimento con -facciamo un esempio di un piatto molto amato in Italia- gli gnocchi alla sorrentina, magari anche con il pomodoro bollente, si dice che… “si cerca”.
Essa con il calore tende a ricongiungersi ed a diventare filamentosa.
Essa, nonostante le accortezze, può con il calore ri-acquisire la sua carica di pericolosità, traendo in inganno anche chi -con amore ed attenzione- aveva messo in atto degli accorgimenti assolutamente condivisibili, ma che nel caso della presenza di calore, perfettamente inutili. Allora cosa fare?
Ecco 5 consigli da non scordare per proteggere ancora meglio i nostri bambini:
- L’unica arma che abbiamo è evitare di far mangiare grosse “palle” di mozzarella ricongiunta dal calore. Quindi anche in questo caso ri-tagliare in pezzettini piccoli eventuali blocchi di mozzarella.
- monitorare sempre di persona il bambino mentre mangia questi tipi di alimenti, e NON lasciarlo MAI da solo
- ricordare in maniera perentoria che quando mangia non può : parlare, cantare, ridere o giocare. Il bambino si espone a rischi gravi se mentre mangia è occupato a fare altre cose che lo deconcentrano dalla masticazione.Quindi..attenzione.
- insegnare a masticare come minimo “15 volte” un boccone prima di deglutirlo, in questo modo oltre a sminuzzarlo maggiormente, l’atto masticatorio prolungato favorisce la riduzione del senso di fame.
- condividere con tutte le persone che pensiamo potrebbero trovarsi con nostro figlio a colazione o pranzo, per fare in modo che il bambino sia sempre protetto da semplici quanto risolutivi consigli.
Potrebbero sembrare delle “semplici regole del buon senso del buon padre di famiglia”, e forse lo sono pure, ma non sarà MAI ABBASTANZA quello che si metterà in atto per proteggere un bambino piccolo da pericoli e cause di incidenti anche gravi.
Ovviamente ogni genitore è libero di interpretare come meglio crede questi consigli, sapendo però che nel momento in cui si tralasciano certe attenzioni e buone abitudini, ci si assume tutta le responsabilità di eventuali incidenti.
E’ molto sottile il confine tra essere un genitore che lascia al figlio ricevere stimoli e alimentazione a richiesta, e disattendere alcune regole o consigli che -partendo da casistiche, incidenti gravi e in alcuni casi anche mortali- cercano di eliminare NON alimenti, ma metodiche di somministrazione che statisticamente potrebbero dare luogo a gravi incidenti.
Qualcuno consiglia di specificare quali tipi di mozzarella, perché vi sono alcune specialità più gommose, altre meno.
La realtà dei fatti è che l’unico interesse che si evidenzia è quello di permettere ad ogni genitore di POTER SCEGLIERE in quale modalità porgere il cibo ad un bambino che ancora NON ha completato la crescita sia neurologica che reattiva, e noi, speriamo sempre che non accadano più incidenti prevedibili e PREVENIBILI.